Maestra Poesia: Francesco Petrarca, Che fai? Che pensi?

Che fai? Che pensi? che pur dietro guadi - In Petrarca tra il palazzo e la cameretta, Zanzotto afferma a riguardo «questo celebrato inizio di un sonetto del Canzoniere ne è forse la parola portante, rivolta dal poeta a sé, all’alterità, a tutto. L’esperienza del Canzoniere si risolve in questi interrogativi che possono avere mille risposte ma sono destinati a rientrare in un’unica non-risposta».

Claude Monet, Ninfee, 1920-26

Che fai? Che pensi? che pur dietro guardi


nel tempo, che tornar non pote omai?


Anima sconsolata, che pur vai


giungnendo legne al foco ove tu ardi?


Le soavi parole e i dolci sguardi


ch’ad un ad un descritti et depinti ài,


son levati de terra; et è, ben sai,


qui ricercarli intempestivo et tardi.



Deh non rinovellar quel che n’ancide

non seguir piú penser vago, fallace,


ma saldo et certo, ch’a buon fin ne guide.



Cerchiamo ’l ciel, se qui nulla ne piace:


ché mal per noi quella beltà si vide,


se viva et morta ne devea tôr pace.

Francesco Petrarca nasce ad Arezzo nel 1304, luogo d'esilio del padre, un notaio fiorenino della fazione dei guelfi bianchi. A causa della situazione paterna, si trasferisce nel 1309 ad Avignone, sede pontificia. Dopo la morte del padre, Petrarca compone la sua prima elegia in latino. Il 1327 è l'anno fatidico del suo primo incontro con la sua donna amata, Laura, da molti identificata con Laura de Noves, moglie dell'aristocratico fioretino Ugo de Sade. Tre anni dopo, assumendo lo stato di chierico, comincia la sua carriera ecclesiastica. Dopo un susseguirsi di viaggi, nel 1337 si trasferisce in Provenza. Precursore dell'Umanesimo, svolge nel frattempo studi filologici e improntati alla classicità latina. Dal 1347 al 1353 compone il Secretum, un'immaginario dialogo con sant'Agostino in cui il poeta mette a nudo tematiche personali e intime. Negli anni a seguire, costretto nell'ambiente pontificio, Petrarca amplia le proprie conoscenze incontrandosi con Boccaccio a Firenze e spostandosi a Milano alle corte dei Visconti fino al 1361. Segue poi un'altra serie di spostamenti, ma si ferma a Padova nel 1368. Muore nel 1374 ultimando il suo Canzoniere.